Caso di studio
ILME
Soluzioni Stratus per il Manufacturing
ILME preserva 30 anni di esperienza e migliora le prestazioni con il nuovo Stratus V Series e il nuovo Stratus ftServer
Sfide
- Garantire la business continuity operando in sinergia con il fornitore Stratus
- Trasferire circa 10.000 file sorgente esistenti alla nuova piattaforma OpenVOS
- Migliorare l'apertura e integrabilità dell'ecosistema aziendale
- Ridurre al minimo la formazione del personale dopo la migrazione
Soluzione
- Migrazione di un complesso sistema legacy preservando il trentennale know-how aziendale
- Sostituire i server Continuum che eseguono VOS con gli attuali server di Stratus
- Aumentare le prestazioni complessive del sistema in ottica di espansione futura
Vantaggi
- Applicazioni esistenti e know-how aziendali completamente preservati
- Usabilità: la nuova architettura non ha richiesto la formazione del personale
- Zero impatto sulle attività: switch completato nell'arco di un fine settimana
- Prestazioni complessive significativamente migliorata
- Possibilità di elevareda 150 a 250 il numero di client concorrenti senza degrado delle prestazioni
ILME SpA è un'azienda specializzata nello sviluppo e nella produzione di connettori industriali heavy duty. Situata a Milano, l'azienda è oggi un player mondiale che vanta oltre 70 anni di esperienza e numerose filiali estere. I settori chiave in cui l'azienda opera sono diversi: automazione industriale, ferroviario, eolico, navale, robotica ed energia. Tutti settori con applicazioni che richiedono elevate prestazioni e affidabilità.
Un patrimonio aziendale da proteggere
Cardine portante del sistema informatico di ILME è il gestionale ERP POIS (Planned Oriented Information system) che, dopo la sua acquisizione avvenuta una trentina di anni fa da Olivetti, è stato continuamente personalizzato e mantenuto dall'azienda nel corso degli anni. Fin dalla sua nascita, POIS è stato eseguito su sistemi VOS Stratus a partire dal Continuum C610 (1995) agli attuali V Series 2608 e ftServer 2900 (2021). La presenza di sistemi legacy come quelli di ILME, sviluppati su misura, e dotati di funzionalità talvolta uniche, che vengono implementate in base alle esigenze specifiche, è un fattore comune a molte aziende manifatturiere, soprattutto quelle con un'alta specializzazione di prodotto come ILME.
POIS gestisce tutte le attività di ILME: dai Key Performance Indicators (KPI) per la direzione a quelle della produzione, fino alle funzionalità più disparate che sono state sviluppate nel corso degli anni per soddisfare le esigenze specifiche dei vari reparti.
Il corpus del sistema è composto da circa 10.000 file sorgente in totale.
La stessa base e le stesse funzionalità vengono utilizzate anche da IMAC e, fino al 2021, da FOMEL, due aziende che fanno parte del gruppo ILME.
Dal 2015, il POIS si era avvalso di un server Stratus Continuum C652, equipaggiato con una versione obsoleta del sistema operativo VOS, a cui era affiancato un server ftServer di Stratus dedicato alle istanze delle aziende FOMEL e IMAC.
Tutti i dati si trovavano su un database Oracle7, installato direttamente sulla macchina Stratus Continuum, con possibilità di accesso mediante un software basato su monitor transazionale.
"La ricompilazione dal precedente ambiente Stratus VOS a quello nuovo basato su OpenVOS ha richiesto pochi giorni, poiché le linee guida fornite da Stratus sono state molto precise"
Marco Varini
Responsabile IT
ILME
Un rinnovo tecnologico che guarda all futuro
La piattaforma rispondeva ancora alle esigenze aziendali in termini di funzionalità e implementabilità, ma era ormai un problema tecnologico in termini di prestazioni e obsolescenza. In particolare, il database era cresciuto parallelamente allo sviluppo registrato da ILME e le sue prestazioni, ormai, stavano diventando insufficienti. Per esempio i processi batch notturni erano diventati così lunghi che la loro collusione si avvicinava sempre di più alla riapertura del giorno successivo. Oracle7, pur funzionando perfettamente, non era più interoperabile con tutte le nuove soluzioni di cui l'azienda si era dotata, a differenza di quanto sarebbe stato possibile utilizzando una versione più recente. Ma vi era un'ulteriore ragione di cambiamento.
"Il funzionamento del sistema POIS si avvaleva di un connettore software sviluppato ad hoc e che garantiva la compatibilità con il database Oracle", spiega Varini. "Tale connettore era tuttavia andato fuori supporto, quindii non era possibile aggiungere altre funzionalità, se non avviando un progetto interno di re-ingegnerizzazione software adatto a renderlo integrato e interoperable con i nuovi sviluppi che intendevamo fare".
Obiettivo: salvaguardia del know-how e nessun impatto sulle attività
Obiettivo principale del progetto era quello di introdurre un rinnovo tecnologico deii server al fine di dare continuità ai servizi erogati da POIS, ovvero preservando il know-how, frutto di decenni di sviluppo, e migliorando al contempo le prestazioni e l'integrabilità del sistema Stratus VOS con l'ecosistema aziendale tramite l'utilizzo delle nuove caratteristiche di OpenVOS. Il tutto preservando il database Oracle e gestendo la migrazione a zero impatto sulle attività aziendali.
Quale migliore soluzione è stata identificata un'architettura target composta da un server Stratus V-Series con sistema operativo OpenVOS 19.2 e un server Stratus ftServer 2900 con virtualizzazione VMware e Guest Windows Server. E stata inoltre aggiornata la piattaforma Oracle in funzione delle nuove necessità, garantendo la compatibilità con tutta la base dati preesistente. ILME ha, inoltre, acquisito la proprietà del connettore software che prima era in licenza, per poterlo liberamente modificare e integrare con il resto dello stack applicativo.
- Garantire la business continuity operando in sinergia con il fornitore Stratus
- Trasferire l'esistente, circa 10.000 file sorgente, sotto la nuova piattaforma OpenVOS
- Migliorare l'apertura e quindi l0integrabilità dell'ecosistema aziendale.
- Ridurre al minimo la formazione del personale dopo la migrazione
L'importanza del supporto di Stratus
Le dimensioni del progetto di migrazione e l'impatto che esso avrebbe potuto comportare sulle attività di ILME, il cui obiettivo era garantire la business continuity, hanno portato Stratus non solo a fornire un supporto tecnico preciso ed competente, ma anche a collaborare attivamente con ILME in sul fronte dei servizi.
Durante il percorso che ha portato allo studio, sviluppo e implementazione dell'architettura target, durato circa 14 mesi, dalla fine del 2019 all'inizio del 2021, Stratus ha allestito e concesso in comodato d'uso una struttura IT composta da due server V Series e da ftServer equivalenti a quelli che ILME avrebbe acquistato e configurato di conseguenza. ciò al fine di consentire ad ILME di disporre di una replica dell' ambiente aziendale su cui effettuare tutte le necessarie operazioni di sviluppo e configurazione: un plus che si è rivelato di importanza fondamentale per la buona riuscita del progetto e che ha palesato il totale commitment con cui Stratus ha affrontato questa importante sfida tecnologica.
È stato quindi possibile eseguire il test dei nuovi sistemi in parallelo con i sistemi precedenti, mentre veniva eseguita la conversione dei client Oracle e di tutte le funzionalità che non erano più compatibili e venivano ricompilati tutti gli applicativi. Al termine del periodo di conversione, il nuovo stack hardware è entrato definitivamente in funzione.
"La ricompilazione dal precedente ambiente Stratus VOS a quello nuovo basato su OpenVOS ha richiesto pochi giorni, poiché le linee guida fornite da Stratus sono state molto precise e integrate da ILME in una check list per il go live con le linee guida delle altre sei aziende che hanno partecipato al progetto EHS99", afferma Varini. "Il procedimento è stato molto
lineare e il supporto offerto da Stratus in questa delicata attività è risultato essenziale e fondamentale".
Lo switch dal vecchio al nuovo sistema è avvenuto nell'arco di un fine settimana, letteralmente quasi con un giro di chiave. Il passaggio è stato talmente lineare che il lunedì i dipendenti hanno potuto utilizzare il sistema "as usual", notando esclusivamente dai cambiamenti in termini di user experience, per gli eccezionali tempi di risposta offerti dalla nuova architettura rispetto al sistema precedente,
.
La nuova architettura consente ora a ILME di eseguire le procedure batch POIS in circa 3 ore, ovvero con tempi significativamente inferiori rispetto a prima, e di raddoppiare letteralmente il numero di terminali client concorrenti (attualmente circa 150) senza incorrere in problematiche di degrado, ovvero di velocità di risposta. Il tutto avendo ulteriormente migliorato le caratteristiche di affidabilità e disponibilità del sistema mediante le nuove architetture server di Stratus dotate di sistema operativo OpenVOS.
Innovare per creare nuove opportunità
Il progetto di migrazione ha discusso a ILME una seconda opportunità. In precedenza, i server erano installati in una sede aziendale, ma la loro sostituzione ha fornito l'occasione per valutare la hosting del data center presso un fornitore esterno. Dopo una verifica di fattibilità, i nuovi server sono stati installati presso il centro dati di un provider di telecomunicazioni, il che ha consentito di godere di ulteriori vantaggi i non tanto di disponibilità, caratteristica già garantita dalle Stratus soluzioni, ma di continuità elettrica, ambientale, di rete, di sicurezza degli accessi e di protezione.
La nuova architettura sta consentendo anche di esplorare l'introduzione di nuove funzionalità e di cambiare alcune modalità di utilizzo. Un recente upgrade è stata l'introduzione di un front-end di emulazione terminale centralizzato sul server e non più distribuito sui terminali utenti. In tal modo, le sessioni degli utenti possono essere fruite avvalendosi di un normale browser web, pur mantenendo l'interfaccia originale a caratteri del terminale.
Una metodologia di migrazione collaudata e trasparente
Grazie all'esperienza di Stratus nella gestione di ambienti critici, il progetto della nuova architettura ha richiesto circa 14 mesi, tra studio, pianificazione, test, messa a punto e installazione presso ILME. Il sistema non è cambiato dal punto di vista del know-how, nemmeno nella settimana di go-live del progetto. "Ciò ha rappresentato un vantaggio, perché non è stato necessario formare le persone già in azienda o reperire nuove competenze per il suo sviluppo futuro". La realizzazione di questo progetto complesso, con molti attori, ha dimostrato la forza della relazione costruita in tanti anni di collaborazione, premessa per affrontare con fiducia le sfide future", conclude Varini.